Un candidato al Quirinale? Ce l’ho pronto, si chiama Dario Fo
Un candidato per il Quirinale? “Ci vedrei bene Dario Fo: fantastico, una mente aperta, un vero Nobel”. Il prossimo governo? “Assisteremo a una riedizione del governo Monti con un altro Monti. Ma lo dirò a Napolitano: noi non ci alleiamo con nessuno”. Così parlò oggi Beppe Grillo: dopo le settimane di schermaglie con i giornalisti italiani, durante la campagna elettorale, il leader del Movimento 5 Stelle ha fatto pace – almeno temporaneamento – con i giornalisti che da domenica bivaccano davanti alla sua villa di Sant’Ilario, sulle alture di Genova. E a loro ha confessato: “Alle consultazioni al Quikribnale con Napolitano andrò io, come garante del M5S ma anche per soddisfazione personale”. Grillo, disteso e di ottimo umore, ha invitato i giornali a dire la verità, e cioè che “il M5S non è l’antipolitica ma un movimento che vuole che se ne vada a casa chi fa la mala politica!”. Gli italiani, ha detto ancora, “non votano a caso” e il risultato delle elezioni è il punto di svolta di un “cambiamento epocale, il sistema è già crollato”. A contrastarsi due gruppi: il “gruppo A”, che comprende tuttti gli esclusi, a cominciare dai giovani, e il “gruppo b”, che compremde i garantiti, a cominciare dagli statali, dai pensionati ricchi, dagli statali e dagli evasori”. I primi vogliono il cambiamento, i secondi la continuità”.
Carlo Rebecchi