Ragazza strangolata a Livorno, fermato senegalese
Sarebbe il senegalese Ablaye Ndoye, 33 anni, l’assassino di Ilaria Leone, la ragazza di 19 anni strangolata la notte del primo maggio e successivamente abbandonata in un uliveto di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. Ndoye, attualmente in carcere, non ha ancora confessato ma su di lui peserebbero gravi indizi di colpevolezza: nel suo zaino e’ stato trovato il telefonino della vittima. L’uomo era gia’ noto alle forze dell’ordine per la sua attivita’ di spaccio di droga e la giovane vittima sarebbe stata una sua cliente, secondo quanto ha riferito il procuratore di Livorno Francesco De Leo. Stamani era stato fermato anche un secondo senegalese, in seguito rilasciato. De Leo ha sottolineato come proprio la collaborazione della comunita’ senegalese con i carabinieri abbia giocato un ruolo importante nel corso delle indagini. Intanto solo l’autopsia servira’ a chiarire se la ragazza, oltre a essere stata uccisa, sia stata anche oggetto di violenza sessuale. L’ipotesi sarebbe avvalorata da alcune ecchimosi presenti nella zona pubica del corpo della vittima. Gli inquirenti sono invece al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita di Ilaria. Secondo alcune testimonianze raccolte, la giovane vittima lavorava alla pizzeria La Gramola di Castegneto, vicino a dove e’ stato ritrovato il suo corpo senza vita. Intorno alle 22 del primo maggio sarebbe uscita dal lavoro e poco dopo sarebbe stata vista nei dintorni del piazzale del Belvedere intenta a discutere animatamente con una persona al suo cellulare. A trovarne il corpo senza vita e seminudo, ieri, e’ stato un passante.