IL PUNTO/ C’è una centrale di spaccio riconosciuta ma off limits per le forze dell’ordine. E Marino pensa alle chicche per terra
Un articolo pubblicato dal Messaggero racconta quel che molti sanno sul territorio, negli uffici dei commissariati, nelle stazioni dei carabinieri. C’è uno stabile a Tor Bella Monaca, un condiminio, sequestrato dai pusher : catene ai cancelli per impedire le perquisizioni, filtro ai residenti, lampioni fracassati per assicurare la giusta privacy. L’articolo parla di due volanti arrivate davanti ai cancelli e allontanate a sassate. Il clima di illegalità, evidentemente, è totale. Altro che funerale dei Casamonica. Allora il discorso è semplice: o l’articolo dice un sacco di sciocchezze o le forze dell’ordine assistono impotenti a una macelleria sociale. Non interviene nessuno, è evidente che la gente si senta abbandonata dalle istituzioni. Invece di presidiare con le forze dell’ordine, con l’esercito una serie infinita di punti sensibili perché entrare in forze in quel quadrante, presidiarlo e assicurare alla giustizia i malavitosi di turno? O siamo di fronte ad una favela di tipo brasiliano dove la polizia entra solo con i blindati e con le armi spianate. Prima di pensare a tante stupidaggini giubilari forse affrontando questi problemi si avvierebbe un discorso virtuoso per la città