Tumore prostata, mortalità ridotta del 29% con test Psa
Lo screening del carcinoma prostatico effettuato attraverso il dosaggio ematico dell’Antigene Prostatico Specifico (PSA) ha dimostrato di poter ridurre del 29% la mortalità causata da questa patologia. Lo afferma il Centro Diagnostico Italiano, dove oggi sono stati presentati i dati sulle più innovative tecniche diagnostiche di quello che rappresenta il più comune tumore maligno solido nel maschio e la terza causa di morte per neoplasia. Secondo il Cdi l’attendibilità del PSA è mostrata dai dati più recenti di uno studio condotto su scala europea dall’Università di Rotterdam, coordinato dal professor Fritz Schroeder. La reale efficacia dello screening del carcinoma prostatico attraverso il dosaggio ematico del PSA è stata negli ultimi anni contestata da diverse fonti scientifiche: i due più importanti studi internazionali, quello americano e proprio quello europeo dell’Università di Rotterdam, hanno fornito risultati nettamente contrastanti e solo l’indagine effettuata in Europa ha mostrato che il PSA porta a una significativa riduzione della mortalità.