TUMORI/ Arma contro le leucemie da cellule “a lunga memoria”
Una nuova arma contro i tumori potrebbe annidarsi nel nostro stesso sistema immunitario: cellule dalla lunga memoria che, ‘armate’ in laboratorio, potranno combattere meglio la leucemia. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, con uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Science Translational Medicine. Lo studio è stato finanziato dall’Associazione italiana ricerca cancro (Airc) e dall’Associazione italiana contro le leucemie (Ail). I ricercatori, guidati da Chiara Bonini e Fabio Ciceri, si sono concentrati su pazienti affetti da leucemia acuta che avevano ricevuto a partire dal 2000 un trapianto di midollo osseo da donatore familiare parzialmente compatibile. La sperimentazione prevedeva l’infusione di linfociti T del donatore, modificati geneticamente con un gene ‘suicida’ chiamato TK, al fine di dare ai pazienti un nuovo sistema immunitario capace di combattere la leucemia e di difenderli dalle infezioni. «Ci siamo chiesti quale, tra tutti i tipi di linfociti T che erano stati infusi 2-14 anni prima – spiegano gli scienziati – fosse capace di persistere a lungo termine. E il più adatto era quello delle cellule ‘memory stem T’: da anni stiamo studiando il loro ruolo nella memoria immunologica, e in questo studio abbiamo verificato il loro effettivo contributo in pazienti con leucemia». La scoperta ha importanti conseguenze per lo sviluppo dell’immunoterapia dei tumori. «Oggi è possibile ‘armare’ geneticamente i linfociti T in modo che riconoscano ed eliminino le cellule tumorali residue con precisione ed efficacia. Ora possiamo supporre che se armiamo geneticamente le cellule memory stem T, queste sopravviveranno molto a lungo nel paziente, contribuendo a mantenere in remissione la malattia».