L’appello di Papa Francesco al raduno dei cardiologi: “Curare anche ai poveri”
Papa Francesco arriva nel mezzo del nubifragio che sta mandando in apnea mezza Roma. Sorride, sotto un cielo nero come la pece. «Lei per noi è un raggio di sole», lo accoglie Pietro Piccinetti, ad della nuova Fiera.
E in effetti nella landa desolata dell’immensa struttura sulla Roma-Fiumicino, che da giorni ospita “Esc” il più grande congresso europeo di cardiologi, il pontefice sembra riportare la radiosità dell’estate. «E’ la prima volta che un Papa partecipa a una manifestazione di questo genere — dicono con orgoglio gli organizzatori », mentre su una piccola auto Bergoglio fa il suo ingresso al padiglione 6, tra i medici arrivati da 160 Paesi del mondo, pronti a immortalare il momento col cellulare. Qualcuno è venuto fin qui portandosi dietro i bambini. Francesco si ferma, li accarezza, li bacia. E scoppia l’applauso quando prende in braccio un frugoletto di 6 chili o poco più, che sgambetta dentro la tutina a righe bianca e azzurra.
Parla del cuore, naturalmente, il santo Padre davanti alla platea dei cardiologi. «Quanta simbologia si nasconde in questa parola e quante attese vengono riposte in questo organo umano», dice. «Tra le vostre mani passa il centro pulsante del corpo, pertanto la vostra responsabilità è grande».
I cardiologi ascoltano in silenzio. E sorridono quando Bergoglio ammette «anch’io sono finito qualche volta nelle vostre mani ». Rivolgendosi anche alle strutture sanitarie pubbliche e private, il Papa ricorda gli ultimi. Quelli che non possono permettersi, cure, prevenzione, medicinali: «A loro giunga la vostra cura. Dobbiamo lottare perché non ci siano scartati, in questa cultura dello scarto che viene proposta». I cardiologi annuiscono. «Molto ancora potrebbe essere fatto — spiega il presidente di “Esc”, Fausto Pinto — Solo in Europa c’è quasi un milione e mezzo di persone sotto i 75 anni che muore ogni anno a causa di infarti e ictus perché, in molti casi, non ha ricevuto un aiuto sanitario tempestivo ed efficace». E poi ci sono i bambini. Roberto Ferrari e Francesco Cosentini, sono responsabili di “European Heart for Children”. «Stiamo aiutando i bimbi con cardiopatie in Marocco — raccontano — per raccogliere fondi abbiamo creato un francobollo e il Vaticano lo stamperà». Poi arriva il momento dello scambio dei regali. Un rosario per i partecipanti, uno stetoscopio per Francesco.