Palermo, furto al Museo Falcone del Palazzo di Giustizia: trafugati documenti e floppy disk
Antonio Fiasconaro
Un altro “sfregio” alla memoria del giudice Giovanni Falcone. Dopo il vandalismo ad inizio di estate alla statua in suo ricordo nell’omonima scuola dello Zen a Palermo, stavolta chi ha voluto oltraggiare la figura del giudice morto nella strage di Capaci del 29 maggio 1992 ha colpito fin dentro al Palazzo di Giustizia.
Un furto è stato messo a segno nel piccolo museo dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino e che si trova dove un tempo c’era il piccolo bunker dove lavorarono fianco a fianco i due giodici. Sono stati portati via un documento a firma del giudice istruttore Rocco Chinnici, ma anche diversi floppy disk.
A denunciare il trafugamento di questo materiale storico è stato Giovanni Paparcuri, il superstite della strage di via Pipitone Federico dove perse la vita il giudice istruttore Rocco Chinnici, che cura il museo e organizza le visite delle scolaresche e dei turisti.
«Io non ne faccio giri di parole, per cui non dirò se qualcuno per errore ha preso questi oggetti dall’interno del bunkerino è pregato di riportarli, dico soltanto che il pezzo o i pezzi di m… devono riportare: la relazione a firma del dottor Chinnici; la scheda comandi del wordstar che si trovava nell’ufficio del dottor Falcone e la confezione azzurra e grigia della Olivetti con all’interno diversi floppy».
Paparcuri affida a Facebook il suo sfogo: «E’ chiaro che il comunicato non è rivolto ai visitatori onestissimi e che non c’entrano nulla e con cui mi scuso, ma a quei disonesti che hanno approfittato della mia fiducia. Il periodo non ve lo dico, ma è facilmente desumibile dal giorno in cui sono state scattate queste foto ad oggi – dice mostrando le foto degli oggetti rubati – Sperate soltanto che dalle video registrazioni non si veda nulla. E comunque verrà presentata formale denuncia. Vergogna!»
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